Maremontana 2019 di Pietro Leoncini
Maremontana 60 km 3.640 D+ Loano (SV) 31 marzo 2019
Altra gara del 2019. La voglia di allenarsi bene e con costanza non mi è ancora tornata, mi iscrivo comunque a questa competizione.
Con lo “Zatterone”, gruppo di amici pisani e non che corrono sui monti pisani e non, organizziamo la trasferta. Io metto a disposizione il pulmino per il trasposto e Federico e Gabriele pensano a trovare la sistemazione per la notte.
Partiamo da Pisa sabato mattina, passiamo a prendere Emilia a Lucca. Nel pulmino siamo io, Federico, Cristina, Marcello, Emilia e Marco. Il viaggio trascorre piacevolmente chiacchierando di trail, gare, vacanze, lavoro. Gabriele, Flavia, Andrea e Dario ci raggiungeranno con calma nel primo pomeriggio.
Arriviamo a Loano verso le 13. Prendiamo subito possesso degli appartamenti. Siamo a due passi dal lungo mare e ne approfittiamo per andare a pranzo. Ci rilassiamo sulla spiaggia.
A Cristina gli scivola una lattina di coca cola tra gli scogli e subito lo “zatterone” si mette in azione per il recupero. Scene di ordinaria follia.
Ritiriamo il pettorale, birrettina propiziatoria pre-cena e super cena negli appartamenti e poi a letto.
La partenza è fissata per le 6, per la prima ora scarsa correremo a buoi. I primi 300 metri sono sulla sabbia e il pericolo di riempirne le scarpe è altro, cerco di fare attenzione, ma sono costretto a rallentare parecchio. Poco dopo si corre sul lungo mare, fino ad imboccare il sentiero CAI che ci porterà nell’entroterra e in alto. Siamo circa 600 concorrenti tra la 45km e la 60km e si crea un bel tappo. Stiamo fermi quasi 10’.
Il gruppo riparte e si sgrana su un bellissimo sentiero di cresta che con le prime luci dell’alba diventa anche romantico e affascinante. Sorpasso e vengo sorpassato. Cerco di correre sul falsopiano e cammino sulle salite risparmiando energie.
Arrivo al km 20 in circa tre ore e 20’, sto bene ma ho una fame da lupo. Invece di mangiare in più riprese piccoli bocconi, mi abbuffo con due pezzi di torta di riso che mi ero portato dietro. Riparto ma lo stomaco richiama a sé il sangue per la digestione sottraendolo alle gambe. Non riesco più a spingere, soprattutto in salita, faccio fatica anche a camminare. Si alzano i battiti del cuore. Sono in piena crisi. Ci si mette anche il cervello che invece di godere dei bei passaggi tecnici e paesaggistici di questa gara, si butta su brutti pensieri di ritiro. Ho già vissuto queste situazioni. Riporto alla memoria il ritiro al km 95 della Abbots Way. Sono in anticipo sui cancelli orari e non mi farò prendere dalla fretta di prendere una decisione sbagliata. Rallento il passo. Mi sorpassano in diversi. La decisione di ritirarmi o meno la prenderò al prossimo ristoro, dopo essermi riposato.
Dopo un paio d’ore di gara appena dopo una piccola discesa sassosa, due sonori rutti decretano che la digestione è terminata. Con la stessa velocità con cui mi sono bloccato, le gambe, altrettanto velocemente ripartono. Rincomincio a correre, e spingere forte in salita. Crisi superata.
Arrivo al ristorno del km 32, carico come una molla. Mangio il giusto e velocemente qualcosa dal tavolo dell’organizzazione, riempio le borracce di acqua e riparto a palla. Affronto la salita che porta al monte Carmo con animo leggero, anche se il caldo inizia a farsi sentire. La discesa di quasi 9km mette a dura prova le mie ginocchia. I sentieri si alternano tra single truck nel bosco e carrarecce pietose.
Al km 45 mi prendo qualche minuto di relax. Sono 8 ore che macino km senza una vera sosta. Mangio la mia tortina di riso e visto che i volontari offrono birra a tutti ne prendo una anche io. Mangiucchio un po' di frutta e dopo 10’ riparto con molta calma. Costi quel che costi arriverò al traguardo.
C’è subito una bella salita che decido di dividere in due. A metà mi fermo seduto all’ombra di un bell’albero vista mare, vedo Loano e alcuni paesi della costa ligure che non conosco ma sembrano molto accoglienti. Mentre sono lì che mi riposo e mi godo il panorama, passa un francese che mi dice: ”bien jouer”. Lo ringrazio. Rido. A me della classifica mi frega il giusto. Dopo 5’ riparto. Arrivato in cima e comincio la discesa. Sono bello fresco e recupero posizioni, e riprendo anche il francese di prima, che purtroppo corre e vomita assieme. Credo una congestione. Gli offro dell’acqua, lui rifiuta e riparto. Questi francesi sui trail sono proprio tosti.
La balisatura è ottima e ad ogni incrocio trovo volontari sorridenti pronti a darti le giuste indicazioni. Ringrazio e spesso mi sono sentito rispondere: ”Grazie a te di essere qui”.
Al km 54 arrivo in 10 ore e 15’. Mangiucchio qualcosa e rabbocco le borracce. Se mi prende fame ho altro cibo nello zaino. Sto bene e preferisco non fermarmi troppo.
Gli ultimi km sono i più duri. Sia fisicamente che moralmente. Loano è sotto di noi, a causa del percorso ti avvicini e per poi riallontanarti. Accuso un pochino di nervosismo per questa cosa, ma per lo meno ci fanno fare tutto sentiero e pochissimo asfalto. Gli ultimi metri sono sulla sabbia ligure, un misto di sassolini e sabbia. Una vera tortura per muscoli e piedi. Per fortuna c’è un sacco di gente che applaude e incita i concorrenti.
Arrivo in meno di 12 ore. Sono molto soddisfatto, soprattutto perché so che non mi sono allenato molto ultimamente.
Velocissimo pasta party, doccia calda e rientro a Pisa.
Ringrazio per il bellissimo week end tutto lo “zatterone”.
Alla prossima……Pietro