Malandrinata 2014 di Pietro Leoncini
La Malandrinata è il percorso più breve del Trail del Malandrino.
La partenza della gara lunga è a Prato a mezzanotte, attraversando diversi sentieri si arriva a Pracchia e da li percorrendo tutto il sentiero di cresta 0-0 si arriva all’Abetone per un totale di 73 km e 4650 metri di dislivello.
La Malandrinata, invece, parte da Pracchia alle 8 della mattina e arriva all’Abetone in 35 km e 2600 d+.
Mi accompagna Lara (mia moglie) a Pracchia. Il tempo non è dei migliori, è nuvoloso e freddo.
Arrivo al ritiro pettorale verso le 7 e la maggior parte dei concorrenti della lunga sono già transitati da qui. La Direzione gara ha deciso di accorciare il percorso, in quanto su in cresta ci sono raffiche di vento a oltre 100 km/h e piove a dirotto, troppo pericoloso, e stabilisce l’arrivo a San Marcello Pistoiese. Dovrò correre 21 km e 1000 d+, da una parte mi dispiace dall’altra sono sollevato, perché il timore di non terminare il percorso completo era alto.
Comunque alle 8 in punto, sotto una pioggerellina costante, danno il via.
Oggi voglio vedere fin dove posso resistere, e la tattica di gara sarà tutta all’attacco, se scoppierò amen. Infatti mi metto all’incirca dietro la seconda o terza donna. Corro sempre in piano e cerco di camminare veloce più che posso nelle salite ripide.
Immersi in una faggeta su un sentiero che sale costantemente, raggiungiamo l’unico ristoro disponibile presso il rifugio del Montanaro, più o meno al km 9 e 1500 metri d’altezza. Da lì in poi è tutta discesa che io cerco di correre sempre. Il terreno è molto bagnato e il pericolo di scivolare molto alto. In questo tratto riesco a superare qualche concorrente, in discesa vado forte e mi diverto. Da bambino mia madre ci portava spesso in estate al fiume a fare il bagno e con mio fratello Enrico ci divertivamo a correre sui sassi. Per andare forte dovevi capire in largo anticipo su quale sasso appoggiare il piede. Forse questo giochino che facevo 30 anni fa, mi permette oggi di andare più forte di altri corridori.
Quasi all’arrivo lo stimolo di fare pipi è altissimo e prima di entrare in paese mi fermo nel bosco e la faccio. Nel frattempo mi sorpassano in tre, pazienza. Arrivo in 2 ore e 10 33 esimo assoluto, sono contentissimo.
Mi fermo a mangiare al ristoro un po' di schiacciata e a bere una bella birra, poi vado a fare la doccia al locale campo sportivo. Per il pasta party e le premiazioni dobbiamo spostarci all’Abetone.
Il clima che respiro a questo evento è rilassato e festoso, il pasto è abbondante e buono. Assieme alla medaglia mi regalano la maglia del Trail del Malandrino, e alcuni prodotto locali. Io da assoluto inesperto mi gaso a sentir parlare di gare oltre i 100 km e il tarlo di allungare il percorso s’insinua in me.
Alla prossima.